Quando i Conti vendono una bottiglia non offrono solo vino, ma anche tutta la storia e la tradizione della zona d’origine.
Quando i Conti vendono una bottiglia non offrono solo vino, ma anche tutta la storia e la tradizione della zona d’origine. Una cultura produttiva di sapienti vignaioli e anche una imprenditorialità che va ben oltre le alte colline di Mongardino, dove sorge la loro azienda. Il bisnonno Cicu, sul finire dell’800 ebbe il coraggio di slegarsi dalla scomoda condizione della mezzadrìa e si spostò sulle colline del Monferrato. Nel 1945, il nonno Vigin, acquistò quello che allora era solo un fazzoletto di terra e fondò La Gavazza, che poi il figlio, Francarlo, ingrandì accorpando i terreni circostanti e introducendo nel ’66 la vendita del vino in bottiglia, anticipando i tempi. Gianluca oggi gestisce trentatré ettari di terreno, di cui venticinque totalmente coltivati a vite. Tutta l’uva viene trasformata e il vino è commercializzato in bottiglia e in damigiana. Il ciclo produttivo è tenuto sotto lo stretto controllo degli agronomi della regione Piemonte attraverso un articolato monitoraggio della piovosità, dell’umidità e della temperatura. Tutte le uve sono ottenute con sistemi di agricoltura integrata e lotta guidata a basso impatto ambientale. In questa realtà ben consolidata, Gianluca ha saputo introdurre ulteriori elementi di miglioramento ed ha introdotto le visite guidate alla cantina.
Quando i Conti vendono una bottiglia non offrono solo vino, ma anche tutta la storia e la tradizione della zona d’origine. Una cultura produttiva di sapienti vignaioli e anche una imprenditorialità che va ben oltre le alte colline di Mongardino, dove sorge la loro azienda. Il bisnonno Cicu, sul finire dell’800 ebbe il coraggio di slegarsi dalla scomoda condizione della mezzadrìa e si spostò sulle colline del Monferrato. Nel 1945, il nonno Vigin, acquistò quello che allora era solo un fazzoletto di terra e fondò La Gavazza, che poi il figlio, Francarlo, ingrandì accorpando i terreni circostanti e introducendo nel ’66 la vendita del vino in bottiglia, anticipando i tempi. Gianluca oggi gestisce trentatré ettari di terreno, di cui venticinque totalmente coltivati a vite. Tutta l’uva viene trasformata e il vino è commercializzato in bottiglia e in damigiana. Il ciclo produttivo è tenuto sotto lo stretto controllo degli agronomi della regione Piemonte attraverso un articolato monitoraggio della piovosità, dell’umidità e della temperatura. Tutte le uve sono ottenute con sistemi di agricoltura integrata e lotta guidata a basso impatto ambientale. In questa realtà ben consolidata, Gianluca ha saputo introdurre ulteriori elementi di miglioramento ed ha introdotto le visite guidate alla cantina.